dipendenze

devo confessare che questi giorni di clausura mi hanno condotto sulla strada della perdizione, ho trovato una nuova, e allo stesso tempo, vecchia dipendenza. Come molti sanno, pinterest, il journaling e la nutella sono le mie droghe di riferimento, ma da qualche giorno, spulciando tra le serie a cui azzeccarmi (pratica svolta da molti) ho scovato Dawson’s creek. Sono nel tunnel. E ci è entrata pure pagnotta, la quale dopo aver visto due tre episodi di Alvin and the Chipmunks mi chiede di Dawson e Joey.

Partendo dal presupposto che io sono della squadra di Pacey, e gliel’ho pure detto a Pagnotta, considerato che sono già alla terza serie e quindi al momento in cui Pacey e Joey si avvicinano, tenuto conto che io ero leggermente più grande dei protagonisti (ma coetanea degli attori) quando uscì la serie in tv, mi preme fare alcune riflessioni sul fatto che sono una debole e sono ricaduta in questa dipendenza emotiva.

Qualche giorno fa Pagnotta, dall’alto dei suoi quattro anni, mi fa: – Mamma, perché ti piace Pacey? A me piace Dawson. Dunque, come rispondere a quell’anima innocente? Non potevo certo dirle tutti i reali motivi per cui mi piace quel personaggio e di più l’interprete, mi sono limitata a chiudere la discussione con un “E’ buffo!” e pare che le sia bastato. Ma la domanda mi ha perseguitato fino a ieri, quando mi è arrivata la risposta.

Quando vidi la serie appena uscita, mi piaceva Joey, mi sembrava così misteriosa e affascinante e mi sembrò bellissimo quando il suo personaggio si mise con Pacey, mi sembrava la giusta conclusione, i personaggi che mi piacevano erano finiti insieme, io ero al settimo cielo, ebbi la stessa sensazione che provai quando lessi la dichiarazione di Darcy a Elizabeth, la quadratura del cerchio insomma. Vabbè per non tirarla a lungo, anche Pacey e Joey si lasciano, ma come dice il maestro Antonello:  certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Ecco, ho rivisto Dawson’s creek quando fu rimandato su italia 1 un’estate di parecchi anni fa. Più o meno le sensazioni erano le stesse, la felicità quando i miei preferiti finiscono insieme, il dispiacere per la loro separazione, vedere tutta la serie fino alla fine solo per aspettare il momento in cui sarebbero tornati insieme. Questa volta è diverso. Questa volta mi è più chiaro perchè mi piace Pacey.

Io non ho mai pensato di assomigliare a Joey, troppo caustica e misteriosa, però ero attratta da questo personaggio fondamentalmente antipatico, scontroso, sostanzialmente egoista. Forse perchè, come lei, anche io avevo bisogno di essere amata, da qualcuno che andasse oltre le mie brutture e trovasse qualcosa da custodire.

Scopro in questi giorni di aver amato Pacey perchè lo sentivo più affine a me. Non ha mai combinato nulla nella vita, un po’ fannullone, che fa dell’autoironia lo scudo per proteggersi dalla tristezza, che spesso si autocommisera e che ha fame d’amore, tanto da buttarsi in storie complicate e senza la minima percezione dei suoi limiti, intesi anche come confini. Perciò si mescola all’altro, fa cose per compiacere l’altro, si sforza di essere migliore, non per sé stesso, ma nell’illusione di essere approvato. Come se ciò bastasse ad amarsi un po’. E poi ciò per cui sento di assomigliargli è per il bisogno di essere scelto. Sapere di trovarsi sul piatto della bilancia, sull’altro piatto c’è un’altra persona, un’altra vita, un’altra situazione, e tu sei lì che speri di essere scelto. Beh sai che c’è, Pacey caro, scendi dal piatto della bilancia, non aspettare, non sperare, scegli tu, scegli te.

E allo stesso modo direi che la vita dipende da me, dipendo da me.

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forse non lo so fare bene, ma non posso fare a meno di farlo: scrivere. quando scrivo tutto è possibile e così placo le mie manie di onnipotenza, quando scrivo tutto è più chiaro e così digerisco meglio il buio dentro me, quando scrivo, stranamente, riesco anche ad amarmi.
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