tutto nuovo, tutto sempre uguale

estate a Villa Santa Maria, paese abruzzese nella valle del Sangro, patria dei cuochi e luogo di nascita di san Francesco Caracciolo. Nei giorni che vanno dal 9 all’11 si festeggia la Madonna in basilica e il paese si riempie di emigranti, parenti, figli dei figli, nipoti dei pronipoti…Da quando ricordo, la festa si svolge sempre alla stessa maniera. Stasera mentre vagavo tra le bancarelle, mi chiedevo perchè sentissi sempre forte il senso di inadeguatezza, perchè non riesco proprio a vedere il buono che c’è in me, sebbene molti lo vedano, perchè permetto a una sola persona di sotterrarmi con i suoi modi e le sue scelte, mentre a tanti amici nego il sorriso dopo avermi ricolmato di bene. Salgo e la pagnotta si addormenta senza ciuccio per la seconda serata consecutiva, segno che ho raggiunto un altro obiettivo, da sola e senza alcun aiuto. Non canto vittoria, perchè la strada verso la libertà è ancora lunga e spesso mi sento afflitta. Fare le cose di prima in modo del tutto nuovo mi destabilizza, ma capisco che non si può fare altrimenti. Bisogna andare avanti anche se la strada sembra sempre la stessa. Cambiare il modo di guardare alle cose può aiutare, ma più di tutto, cambiare il modo di pensare se stessi è indispensabile per trovare il nuovo che entusiasma nelle cose di sempre, e il vecchio che rassicura nella nuova vita che si va ad affrontare

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forse non lo so fare bene, ma non posso fare a meno di farlo: scrivere. quando scrivo tutto è possibile e così placo le mie manie di onnipotenza, quando scrivo tutto è più chiaro e così digerisco meglio il buio dentro me, quando scrivo, stranamente, riesco anche ad amarmi.
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